Ascoli, un punto che non basta: la salvezza è vicina, ma i sogni restano nel cassetto. I tifosi meritano di più

Un altro pareggio, un altro piccolo passo verso la salvezza. Ma è davvero abbastanza? L'Ascoli esce ancora una volta dal campo con un punto che sa più di rimpianto che di soddisfazione. Il risultato lascia la squadra bianconera in una posizione di relativa tranquillità rispetto alla zona retrocessione, ma spegne quasi del tutto ogni ambizione di agganciare i playoff. E intanto, sugli spalti e in città, cresce il malumore di una piazza che merita decisamente di più.

Il pareggio maturato nell’ultimo turno è lo specchio fedele di una stagione vissuta a metà, sempre sospesa tra l’incubo di sprofondare e il sogno di risalire. Il campo ha raccontato di una squadra volenterosa ma con evidenti limiti strutturali, che ha saputo reggere l’urto delle difficoltà ma senza mai davvero spiccare il volo. E i tifosi, come sempre, sono rimasti lì: fedeli, appassionati, spesso delusi ma mai rassegnati.

A rendere ancora più incerta la situazione è il futuro societario. Il patron Massimo Pulcinelli ha ribadito pubblicamente l’intenzione di cedere il club. “Sono pronto a regalarlo”, ha dichiarato, lasciando intendere tutta la stanchezza di una gestione che sembra arrivata al capolinea. Eppure, ad oggi, di acquirenti veri non se ne vedono. Tante voci, qualche indiscrezione, ma nulla di concreto. Un limbo che rischia di pesare anche sulla programmazione della prossima stagione.

La sensazione è che l’Ascoli stia vivendo un momento di transizione profonda. Tecnica, gestionale, forse anche identitaria. Serve chiarezza, serve una visione. Ma soprattutto serve rispetto per una tifoseria che continua a sostenere i colori bianconeri con una passione fuori dal comune, anche quando il campo restituisce solo mezze gioie.

La salvezza, ormai, è a un passo. Ma non può essere questo l’orizzonte di una piazza come Ascoli. Occorre ricominciare a sognare in grande. Magari con nuove energie, nuove idee, nuove ambizioni. E con la certezza che il popolo bianconero, ancora una volta, sarà lì. A chiedere di più. A meritare di più.