Tre partite e tre sconfitte. Non poteva esserci score peggiore per Mimmo Di Carlo che, chiamato per salvare il salvabile adesso si ritrova con l'Ascoli in piena zona playout. Il Picchio, aspettando le partite che ancora si devono disputare, rischia di ritrovarsi alla fine di questa giornata al terzultimo posto in classifica. Nemmeno il più pessimista ad inizio stagione avrebbe pensato di ritrovare il Picchio in questa posizione di classifica dopo le prime dieci giornate. Invece la realtà parla proprio di questo, l'Ascoli è una squadra costruita male, senza identità e che rischia addirittura di retrocedere in Serie D.

Una situazione sportivamente drammatica ma anche indecorosa per una società storica come l'Ascoli. Un fallimento su tutta la linea da parte della società che ha provato in tutti i modi di gestire la situazione senza successo. Sempre prese decisioni sbagliate, l'ultima relativa al mercato dato che Emanuele Righi ha costruito una squadra male, sbagliando l'impossibile in ogni reparto. Forse si salva l'attacco ma anche li l'Ascoli fa fatica con una squadra incapace di costruire gioco e senza una sua identità. Carrera, Ledesma e ora Di Carlo ma la musica non cambia: l'Ascoli è inguardabile.

La colpa però non è solo di società e dei vari allenatori. Alla fine in campo ci vanno i giocatori e anche se il clima non è ideale un minimo di senso di responsabilità per questa gloriosa maglia e per una tifoseria che ha sofferto una retrocessione e annate dove ne sono successe di tutti i colori. Tutto il resto non funziona, ma in campo servirebbe sicuramente anche un altro atteggiamento da parte dei giocatori che indossano una maglia che al momento viene disonorata.

Sezione: Copertina / Data: Sab 19 ottobre 2024 alle 23:45
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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