C'è un immagine che racchiude il Rozzi come un capo popolo che guida la sua gente verso la battaglia da vincere. Quell' immagine riporta a quel giro di campo prima dello spareggio salvezza al Del Duca con il Cagliari davanti a 40 mila spettatori. «Quella è stata un emozione unica, mio padre trascinava il pubblico, lo motivava, lo bacchettava anche quando i suoi tifosi facevano stupidaggini. Aveva inculcato ai calciatori l' amore per la città e la città rispondeva presente. Quando arrivano i giocatori che erano in una fase calante dopo poco tempo ritrovavano la luce». Quello di Rozzi era un amore puro verso la sua città. «Si era così, un amore incondizionato. E pensare che all' inizio era restio al mondo del calcio poi ci si appassionò e a forza di stare con gli allenatori in panchina era diventato un intenditore anche lui. Era come se scendesse in campo con i giocatori».

Sezione: News / Data: Gio 19 dicembre 2024 alle 11:00 / Fonte: Corriere Adriatico
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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