Cristiano Giaretta conosce bene l’anima calcistica di Ascoli. Non solo per aver vissuto da dirigente una parte importante del suo percorso professionale, ma perché sa cosa rappresenta il pallone in quella città. Per questo, davanti a una stagione dura e piena di ombre, il suo pensiero va prima di tutto ai tifosi.

«Immagino quanta delusione ci sia in loro – racconta – perché Ascoli è una città che vive di calcio. Lì il legame con la squadra è viscerale, autentico, non legato ai risultati. Fin da piccoli si cresce con la cultura di quella maglia, che si tramanda da padre in figlio. I colori bianconeri si respirano nell’aria, fanno parte dell’identità della città».

Nonostante il rischio retrocessione, i tifosi non hanno mai fatto mancare il sostegno, nemmeno nei momenti più bui. Le immagini dei più giovani in curva, fianco a fianco con i genitori, raccontano più di mille parole. «Vedere ancora i piccoli tifosi allo stadio, vederli cantare, incitare, credere… è qualcosa che commuove – dice Giaretta – ed è la prova che l’Ascoli è molto più di una squadra: è un simbolo, è casa».

Una passione che merita rispetto. E, secondo l’ex direttore sportivo, anche un progetto all’altezza. «I tifosi meriterebbero di ritrovare l’entusiasmo, di tornare a sentirsi parte di una squadra competitiva, ambiziosa, che rispecchi la forza della città. Perché Ascoli è una piazza importante, e va trattata come tale».

Sezione: News / Data: Ven 18 aprile 2025 alle 14:00 / Fonte: Corriere Adriatico
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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