Se l’Ascoli oggi si trova invischiato nei bassifondi della classifica di Serie C, non è un caso né tantomeno frutto del destino. È il risultato di scelte sbagliate, di errori tecnici e dirigenziali che hanno segnato una stagione cominciata con ambizioni di vertice e finita in un incubo da cui è ancora possibile svegliarsi. Ma solo a patto che si impari dal passato e si costruisca il futuro con una visione chiara.

Perché l’Ascoli – e la sua gloriosa storia – non può essere rappresentato da chi si improvvisa o da chi non ne comprende l’identità profonda. Servono persone giuste, competenti, serie, capaci di ricucire il legame tra squadra e tifosi, tra città e stadio. Un legame che si è allentato, logorato da risultati deludenti e promesse non mantenute. Ma che può rinascere, se supportato da gesti concreti e da una programmazione vera.

Il futuro del Picchio passa anche da qui, da lunedì prossimo a Sestri Levante, in un match che vale una stagione, forse anche di più. Toccherà anche a chi scenderà in campo fare la propria parte, con orgoglio, con senso di responsabilità, con la consapevolezza di indossare una maglia che rappresenta un popolo intero.

Nel frattempo, quella di ieri è stata l’ennesima giornata surreale in casa bianconera. Di quelle a cui, purtroppo, l’ambiente ha finito per abituarsi. Tra dichiarazioni, smentite, voci e silenzi assordanti. Ma è tempo di uscire dal limbo dell’incertezza: l’Ascoli merita una guida forte, competente e presente. Una società che rispetti la storia, ma soprattutto che guardi avanti con idee e ambizione.

Il pubblico ascolano ha sempre saputo stringersi attorno alla squadra nei momenti difficili. Ma ora è il momento che anche chi guida il club dimostri di voler davvero rilanciare, e non solo a parole. Il tempo degli alibi è finito. Il futuro si gioca ora.

Sezione: News / Data: Sab 19 aprile 2025 alle 14:00
Autore: Tutto Ascoli Redazione
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